¡SI QUIERES CAMBIAR TU FUTURO HAZ ALGO AHORA!

26 oct 2012

INVÁDANNOS, POR FAVOR




Aquí hay otra solución a la crisis:






AMIGO.



*

SE SABE YA...




Me han pasado esta presentación de PowerPoint para que la cuelgue.

Como en este blog no se puede colgar en el formato pps ni ppt para visualizar o descargar he decidido incluir todos los archivos en el mismo orden que en aquella.

No aparece el autor. Si alguien lo sabe que me lo diga.





















 






































AMIGO.



*

PLANOS DE LA TESTATIKA



He conseguido unos planos de la Testatika.

Están en italiano y en inglés:



METHERNITHA A RETRO-FUNZIONAMENTO:
 
Por Paul E. Potter





Pensare che il dispositivo Testatika del gruppo svizzero Methernitha sia basato su un generatore elettrostatico Wimshurst è solo una mera approssimazione della realtà.

Della grande moltitudine di strumenti ad influenza elettrostatica sviluppati intorno al 1900. Esso si basa più da vicino sul sistema di separazione e raccolta della carica utilizzato dallo strumento Pidgeon (nota 1) nel 1898 per quanto concerne il suo circuito elettrico.

Le sue griglie di acciaio (50 per disco) chiamate anche "gitter-grilles" sono evidentemente uniche nel Methernitha (vedi fig. 1). Ma per quanto riguarda il loro principio di funzionamento, esse rappresentano un'evoluzione delle precedenti ricerche e dei precedenti brevetti sui settori ondulati, che si rivelarono conduttori di carica più efficaci rispetto a quelli piani (nota 2). Da un esempio simile, in tempi più recenti, si avranno aste di alluminio allungate come raggi di ruote da un nucleo isolante in PERSPEX.






Un'altra caratteristica funzione di queste griglie perforate attaccate ai dischi è il modo in cui inducono la carica dal disco in rotazione agli speciali elettrodi, chiamati anche "tasten antennae keys" (sono anch'essi perforati così da raccogliere più rapidamente la carica). In un dispositivo Winshurst vi si trovavano spatole conduttrici o barre di "sharp point" che toccavano realmente i dischi o che erano situate molto vicino ad essi. Nel Methernitha la carica deve essere fatta passare attraverso un varco nell'aria, parallelo ai cuscinetti; per questo motivo le "gitter-grilles" di metallo sono progettate in modo da creare micro vortici di corrente d'aria carica che circolano dentro e fuori dalle cariche superficiali della superficie metallica perforata e vengono più facilmente fatte rimbalzare fuori dagli elettrodi. Questo processo è classificato come "generazione elettrostatica a capacità variabile".

Bisogna fare un appunto preciso a proposito di come il dispositivo Methernitha utilizzi la sua configurazione di base Pidgeon.

Con riferimento alle sue aste neutralizzanti (che equalizzano e rendono stabili le cariche opposte). Vedi fig. 2 e a come le cariche vengano raccolte da un'area e accumulate nelle altre, così che le polarità della carica possano essere distribuite correttamente verso specifiche aree su entrambi i dischi.





Sebbene siano circolate alcune voci e informazioni errate, sul fatto che il dispositivo utilizzi materiali radioattivi per raggiungere il suo output a caratteristica pulsante, credo fermamente che il circuito elettromagnetico ausiliario, che si avvolge attorno ai dischi rotanti, rappresenti un approccio elettronico valido e semplice. Dopotutto chi utilizzerebbe emissioni radioattive accanto a condensatori a bottiglia di Leida! In ogni modo, più si guarda ad alcuni elementi relativi alla sua costruzione, più ci si accorge che essi vertono su tre delle maggiori aree dello sviluppo elettronico risalenti al 1900, agli anni 20 e agli anni '50 / '60.

L'autentico dispositivo Methernitha venne progettato e sviluppato da puristi convinti di avere scoperto un fenomeno elettronico precedentemente sconosciuto, ma che nello stesso tempo desideravano anche conservare l'integrità dei primi pionieristici giorni della strumentazione Pidgeon, Wimshurst e Holtz; non utilizzarono componenti così moderni come i transistor e i chip IC (tanto peggio) ma si servirono, per i loro circuiti, di un insolito tipo di ingegneria elettronica.

Ovviamente, le parti elettroniche sono due: Il generatore elettrostatico e il suo particolare modo di dirigere una determinata carica in un certo luogo e il circuito elettromagnetico ausiliario basato sull'induzione, la capacitanza e la rettificazione, che permette di rendere mobile l'elettricità "statica". Per capire come essi riescano a convertire l'energia statica in una forza elettromotiva si dovrebbe tornare con la mente ai primi anni della radio.

Dalle pagine della radio a scintilla si apprende presto quanto i circuiti di oscillazione e i loro rettificatori a valvola siano importanti e, inoltre, quanto si sia rivelato difficile progettarli.

Sebbene i trasmettitori radio ed i ricevitori del 1900 utilizzassero circuiti a risonanza, le loro oscillazioni erano controllate da scintille tra due contatti e, naturalmente, erano relativamente inefficienti.

Negli anni '20, nel momento in cui qualcuno mise insieme una valvola rettificatrice, un condensatore e una resistenza, le prime oscillazioni di corrente elettrica divennero un fenomeno controllato e osservabile (nota 6).

I primi anni '20 segnarono anche la migliore epoca di sperimentazione e invenzione di nuovi mezzi che convertivano l'energia statica in energia elettromagnetica utilizzabile; In un brevetto del 1921, un fisico tedesco, Hermann Plauson, descrisse in modo dettagliato i metodi utilizzati da lui stesso per convertire l'energia statica non solo partendo da dispositivi ad influenza rotativa, ma anche partendo da palloni in grado di raccogliere l'elettricità atmosferica nel cielo; tramite l'utilizzo di rettificatori a termoionica, condensatori a bottiglie di Leida e bobine induttrici, Plauson propose una rete free-energy in grado di fornire energia alla Germania intera (nota 7)!

La valvola del rettificatore a termoionica determinò una nuova era per la radio e per la fisica ad alto voltaggio e inoltre, essendo stata oggetto di un così vasto numero di esperimenti e modifiche per aumentarne l'efficienza, essa spianò la strada a tutti i tipi di nuove sperimentazioni nel campo dell'elettronica.

In ogni modo, con una simile varietà di analogie tecniche con ciò che si può osservare nelle fotografie disponibili del Testatika, possiamo desumere senza dubbi che il tubo orizzontale di vetro, situato all'estremità superiore dei dispositivi Methernitha, sia esattamente uguale ad una valvola rettificatrice a termoionica a vuoto casereccia, con il suo reticolo di anodi interno, contornato da una rete di rame a bobina alimentata da un filo catodico incandescente (riscaldante) che corre orizzontalmente attraverso il suo centro e chiuso ermeticamente da due estremità nere, che sono troppo grosse e bulbose per essere meri coperchi e quindi devono essere sicuramente coperchi a vuoto di gomma nera che servono a coprire il tubo di vetro ed i fili di input e output (nota 8).

Con un simile rettificatore, alcune bobine da induzione ed alcuni condensatori a bottiglia di Leida, si ottiene un circuito che oscilla; questo è ciò che dovrebbe accadere con un dispositivo Methernitha; il circuito elettromagnetico deve oscillare affinché l'apparecchiatura funzioni, dopodiché le oscillazioni devono essere rettificate (o persino modulate) così che i risultanti impulsi a singolo polo possano essere incanalati attraverso i grandi cilindri, che sono sostanzialmente trasformatori ad alta efficienza, e fatti defluire sotto forma di impulsi di corrente DC più alta a voltaggio ridotto (vedi la figura in alto del circuito completo).

Non credo che i componenti specifici, utilizzati per fare oscillare il circuito oscillante primario, siano visibili nelle fotografie disponibili, ma ci sono molti spunti da trarre per quanto riguarda la loro approssimativa allocazione nel dispositivo.

Per prima cosa, secondo la progettazione elettronica, nelle immediate vicinanze del rettificatore dovrebbero esserci un condensatore ed una bobina. Ebbene, nell'immagine "3KWREAR" si possono notare i due lunghi tubi verticali che, secondo il parere di coloro che l'hanno vista di prima mano, comprendono una striscia di alluminio avvolta a spirale (che indica che sono valvole - nota 9), all'interno di un tubo di vetro, situato all'interno dello stesso tipo di rivestimento esterno dei grandi cilindri (ciò indica che sono schermaggi elettrostatici), all'interno ancora di un altro tubo di vetro, chiuse all'estremità da un'asta di connessione in ottone che forma una piega ad angolo retto e passa nel lato della torre, solo a due terzi della sua altezza. Questi due assemblaggi devono formare una connessione con il rettificatore, dato che quest'ultimo è situato all'estremità della torre; quindi perché questi tubi, sensibili elettrostaticamente, non si estendono per tutta la sua altezza?

Nuovamente, nelle fotografie della parte posteriore e frontale dei Methernitha, si può osservare un cavo che esce da un fianco della torre, circa 4 pollici al di sopra dei terminali verticali in ottone; lo stesso cavo passa poi attraverso un corto tubo nero e infine sulla valvola rettificatrice.

Questo schema, ovviamente, sarebbe valido per ambedue i lati della torre, rendendo possibile una connessione ad entrambe le estremità del rettificatore.
Per quale motivo però abbiamo un gap nella connessione di circa 4 pollici alla sommità della torre?

All'estremità della torre, in questo spazio intermedio, vi è situato qualcosa di necessario al funzionamento del circuito; credo che debba essere la posizione della configurazione condensatore/bobina, per fare oscillare il circuito.

Ecco (fig. 4) come vedrei l'interno dell'estremità delle torri.




Ho visto alcune delle invenzioni brevettate per fare ruotare dischi: tramite l'utilizzo di magneti (il dispositivo a rotazione permanente suscitata da magneti, di H. Rosenberg, brevetto US 3,411,027) e tramite l'utilizzo di dischi metallizzati incisi (brevetto US 3,239,705, per esempio); semplicemente però, non c'è sufficiente spazio per essere messo nel settaggio del disco del Methernitha - inoltre non si vuole interferire con i campi ES che si muovono velocemente intorno ai dischi in rotazione. Dai commenti di coloro che hanno visto i piccoli congegni in funzione si evince che i dischi venivano fatti ruotare tramite piccoli motori elettrici DC dopo essere stati avviati a mano, alcuni venivano riavvolti con un filo più sottile (presumibilmente per aumentare la loro forza di torsione e caricati direttamente tramite l'elettricità generata dal disco - ho visto però anche come due dischi possano continuare a ruotare semplicemente per mezzo di elettrodi curvi sistemati con cura, che agirebbero sulle cariche presenti sui dischi - come i generatori Destatika della Testatika da 3 kw.

Dopo aver letto i primi numerosi resoconti e alcuni tra i più recenti articoli relativi alle apparecchiature a rotazione elettrostatica, non si potrà fare a meno che rimanere perplessi dalla velocità incredibilmente bassa, di appena 60 rpm, del Methernitha (nel 1999 gli ingegneri la riportano come ... 15 rpm!). La maggior parte degli altri sperimentatori si vantano di aver raggiunto velocità fino a 3000 rpm.

J.G. Trump, nel suo lavoro sulla generazione di alto voltaggio nello spazio, fece girare il suo dispositivo a rotazione a 10.000 rpm (per produrre 433 watt a non meno di 24 kw). Una ragione che potrebbe spiegare questa bassa velocità può avere a che fare con la stretta prossimità delle 50 lamelle (gitter-grilles) sui dischi alle loro estremità interne. Sono molto vicine tra loro; penso troppo vicine.

L'aria, normalmente un isolante, si disgrega e conduce a circa 25-35 kv (questo dato è stato piuttosto costante dal primo giorno di sperimentazione sui dispositivi elettrostatici, arrivando fino ai giorni presenti, perché l'aria ha una forza di campo di disgregazione di 3x106 volts/metro) e mette in corto circuito il circuito.

Mi sembra che, dato che questo tipo di progettazione di griglie è incline al corto circuito ad alti voltaggi, gli ingegneri del Methernitha hanno limitato la sua velocità rotazionale in modo da assicurare un basso voltaggio operativo ad una velocità che credo di stimare da 12 a 24 kv.

Non è però questo uno spreco di potenziale extra?

Non necessariamente, perché non credo che l'output di potenza primaria provenga solamente da ciò che i due dischi a rotazione contraria forniscono.

Credo ci sia un generatore di potenza di gran lunga più importante... il generatore di elettroni a cascata; il Methernitha ne ha due, contenuti all'interno dei due magneti a ferro di cavallo e a patto che i circuiti, rispetto ai magneti, siano fatti per oscillare alla giusta frequenza, ad un voltaggio sufficientemente alto, questi blocchi laminati in perspex metallizzato possono quindi accumulare una quantità molto maggiore di elettricità rispetto a quanta ne venga immessa.

Questo forse è il fenomeno elettronico precedentemente sconosciuto che il gruppo Methernitha sta cercando di proteggere in modo così zelante da imprenditori senza scrupoli.

Direi comunque che questa copiosa fornitura di free-energy è già nota al mondo - non è però facilmente disponibile - e i suoi principi non sono ad ora del tutto compresi, ma solo conosciuti.

Come spiegano le descrizioni (sul sito Testatika), tra le "gambe" del magnete a ferro di cavallo ci sono 4 blocchi di materiale tipo "plexiglass" trasparente alternato con piatti di rame e alluminio (che possono o non possono essere perforati) nella sequenza C-P-A-C-P-A-C-P-A-C-P-A (vedere anche fig. 6)

[C= rame; P= plexiglass; A= alluminio]



Secondo l'esperimento di Linden, nel quale Paul Baumann indusse una risonanza di circa 80-140 MHz in una bobina a ferro di cavallo e fece muovere un blocco alluminio-isolante-rame tra le "gambe" dei ferri di cavallo, un voltaggio di 700 volts (presumibilmente di tipo DC) poteva essere fatto uscire dai piatti del blocco.

Questo incredibile fenomeno non è mai stato replicato da nessun "ricercatore esterno" ed è considerato la base tramite la quale riuscì ad essere compreso il funzionamento del dispositivo Methernitha [la possibile chiave per spiegare questo esperimento di principio può essere l'assorbimento a capacità variabile e dielettrica].

Ma dunque cos'è, vi chiederete, il generatore a cascata di elettroni? Solo per caso, molto recentemente, mi è capittato di ascoltare una cassetta incisa dal Dr. Flanagan, riguardante acqua cristallizzata; quando fermai la cassetta alla fine del primo lato, il Dr. Flanagan iniziò a parlare di una configurazione elettronica che impiegava un'alta frequenza, un campo alternato ad alto voltaggio attraverso un isolante: questo creava ciò che lui chiamava un effetto a "cascata di elettroni" - Si, pensai, questa è la risposta al dispositivo Methernitha-.

La cascata di elettroni, o effetto a valanga, avviene quando le molecole dell'aria vengono accelerate verso i dispositivi ad una velocità talmente alta da farle collidere con altre molecole e atomi presenti nell'aria, liberando nuovi elettroni, che a loro volta collidono e liberano una quantità persino maggiore di "elettroni liberi" da altre molecole d'aria (vedi fig. 5). Tutte le molecole vengono accelerate dal campo elettrico e si verifica una valanga di moltiplicazioni di elettroni nell'intero ambiente circostante. E' una reazione a catena e tra l'altro una reazione completamente sicura. Essa si verifica in maniera più violenta nei fulmini ed è un fenomeno naturale. Come in questo caso, l'ambiente diviene realmente parte del circuito perché il processo consiste nello ionizzare negativamente l'aria circostante i dispositivi Methernitha.




Questo spiega perché tutti coloro che si sono trovati nei pressi di questi generatori in funzione sostengono che l'aria intorno ad essi sia fredda e pura (nota 16).

Considerando il fatto che i suoi progettisti hanno scelto di avvolgere del filo isolante (che può o potrebbe non essere "bifilar") attorno al metallo a forma di ferro di cavallo, è verosimile che questo venga utilizzato per qualche forma di induzione (nota 17).

Potrebbe anche essere possibile attirare, partendo direttamente da questa zona del circuito, la corrente elettrica extra prodotta da cumuli di elettroni a cascata, che potrebbe, tramite l'utilizzo di connessioni apposite, essere indirizzata verso il basso, all'interno della base in legno (dove si crede siano posizionati strati alternati di piatti di metallo perforati e piatti isolanti - che vanno a formare una grande bobina di immagazzinamento ad alto voltaggio.

Questa energia potrebbe poi essere scaricata sotto forma di output pulsante ad alto wattaggio, soprattutto se la parte finale di output del circuito elettronico, è configurata come una rete crea impulsi (pulse forming network), con sezioni multiple della combinazione bobina/induttore (nota 18).



Le descrizioni riportate sono un po' contraddittorie ma sembrano suggerire la presenza di un'asta di ingresso centrale o tubo, connesso dal fondo dei contenitori a una catasta di bobine piatte interconnesse, che sono arrotolate secondariamente all'esterno e primariamente all'interno, sistemato attorno ad un nucleo formato da 6 magneti ad anello vuoti con guarnizione in gomma, posizionati l'uno sopra l'altro e separati con spaziatori di plastica, in modo tale da permettere la formazione di vuoti d'aria tra di essi.

Infine, poi, l'output di ogni cilindro è rappresentato da una connessione della bobina superiore dei "secondaries" delle bobine del pancake ad un anello d'ottone attorno al centro del coperchio superiore in plastica nera (vedi figura 7). Dalle fotografie si può osservare un filo o un tubo di largo diametro (nota 19), che connette quel terminale output all'anello di ottone del coperchio superiore tramite un terminale in vite di ottone. Suggerirei che i magneti dell'anello (ferrite anisotropica, forse) siano bucati in questa maniera in modo da evitare che i campi di flusso magnetico delle bobine piatte (pancake) si congiungano sotto forma di un unico campo scomposto.

Sarebbe infatti molto vantaggioso e più sicuro che ogni diverso flusso magnetico delle bobine piatte venga tagliato dalla propria bobina secondaria attigua, in modo da suddividere il voltaggio di output secondario in quantità di piccoli potenziali, rendendo meno complicate le procedure di rivestimento isolante che accompagnano i trasformatori primari singoli ad alto voltaggio e i secondari singoli.

L'utilizzo di coperture in reti di alluminio ed in rame solido è comune nella costruzione elettronica, il cilindro esterno in rete d'alluminio verrebbe utilizzato al fine di schermare le cariche elettrostatiche deviate e il cilindro in rame solido servirebbe a schermare la grande quantità di campi elettromagnetici deviati, prodotti dal processo di trasformazione dalla fase di alto voltaggio/bassa corrente alla fase di basso voltaggio/alta corrente (nota 20).Ovviamente, non si vuole che si verifichi una contaminazione di campo tra il sensibile generatore elettrostatico ed i trasformatori.

All'interno di questi due cilindri schermanti esterni vi sono "condensatori a griglia" che, secondo la relazione dei 30 ingegneri risalente al 1990, possono consistere in 20 strati di lastre perforate (presumibilmente come cilindri concentrici) che ho indicato (in fig. 7, per esempio) come elettricamente connessi tra ogni separato avvolgimento secondario - a foggia di una vecchia scoperta risalente ai primi giorni della telegrafia senza fili e basata sulla "bobina a scarica disgregativa" (progettata da Nikola Tesla) - che un tal condensatore collegato nel centro di una bobina secondaria raccoglie la quantità massima di tensione creata da quella secondaria.

La configurazione di un condensatore all'interno di un'altro, a sua volta situato all'interno di un'altro, ecc... ha una similarità impressionante con la configurazione di una rete a formazione di impulsi (nota 18).

Nel cilindro avvolto da filo rosso il trasformatore è avvolto in modo da produrre una polarità negativa mentre il trasformatore del cilindro avvolto in filo blu è avvolto in modo da produrre una polarità positiva.

Una nota speciale andrebbe fatta in merito a questo tipo di accorgimento, che serve a separare avvolgimenti primari e secondari progettato da Van de Graaff nel suo "Apparato ad acceleratore di particelle ad alto voltaggio caricato elettromagneticamente e avente un nucleo magnetico isolante" (nota 21) con riferimento a varchi a riluttanza magnetica.

E' stato detto che il disco chiaro in perspex venne definito come disco "cloud" (= "nuvola") e il disco posteriore scuro come disco "ground" (= "terra, suolo"); (penso che ciò riguardi i differenti tipi di materiali acrilici o plastici che potrebbero essere caricati a polarità differenti, come nelle serie "triboelettriche", in cui il caricamento a frizione delle diverse plastiche, e quindi il fatto di portarle vicine le une alle altre, potrebbe causare una cessione o una ricezione dall'una all'altra; penso quindi che "cloud" rappresenti un cedente (carica positiva) e che "ground" debba rappresentare, invece, un recettore (carica negativa).

Qualcuno ha mai provato a combinare un disco in teflon (carica estremamente negativa) con un disco di vetro (carica altamente positiva)? O magari dischi trattati con particelle paramagnetiche?

Il tipo di progettazione Testatika basata sul dispositivo Pidgeon/Wimshurst è naturalmente solo un tipo di generatore elettrostatico che lavora intorno a questo sistema. Fin dai primi anni del 1900 tali generatori di energia sono stati soggetti a un cammino che li ha resi sempre più sofisticati nella produzione di energia e dispositivi recentemente sviluppati producono 300.000 volt, che possono poi essere trasformati e utilizzati (nota 23).



NOTE:

In completamento

NOTA 1: Pere maggiori informazioni sul macchinario Pidgeon vedere "Electrical Influence Machines" di John Gray, 1903 pp 206 e "Philosophical Magazine" Dicembre 1898 pp. 564, e ovviamente, il brevetto Pidgeon.

NOTA 2: Vedere "Modern Hight speed Influence machines" di V.E. Johnson 1921 pp 76. Johnson non era solo un ricercatore di macchine elettrostatiche ma ne era anche un intraprendente costruttore e poichè era un tecnico acutoriuscì a costruire un generatore più potente persino della macchina condensatore a multi dischi di Wommelsdorf.

Questo libro è d'obbligo per tutti quelli che vogliono lavorare in questo campo.

Un'altro punto di riferimento è il sito di Antonio Carlos M. de Queiroz che è pieno di informazioni (e link) sugli sviluppi odierni nei macchinari elettrostatici.

NOTA 3: Vedere "Self-Excited, Alternating, High-Voltage Generation Using A Modified Electrostatic Influence Machine" di M. Zahn sull'American Journal of Phisics volume 42 del 1974 pp 289.

NOTA 4: I progettisti del Methernitha hanno preso il sistema elettronico di base della Pidgeon aggiungendo poche modifiche in modo da bloccare parzialmente una certa polarità della carica ad una certa zona per poterla così stabilizzare, ed anche spingerecerte aree con carica.

Come nel loro uso, per esempio, di una piastra supplementare situata nella parte centro-alta difronte al disco anteriore (appena sotto la valvola di rettifica), da notare anche che questa piastra, o antenna chiave, è accoppiata indirettamente al resto del circuito, con una messa a punto della bobina. Più o meno la stessa cosa accade con le due piastre di sotto che sono collegate ad un terminale d'ottone collegato ad una connessione di rame che va giù e si avvolge a bobina intorno ad un tubo di plastica vuoto, e dentro al tubo ci sarà un'altro collegamento o una piccola bobina che raccoglie la carica elettrica.

NOTA 5: Guardando come ciascuna delle macchine fotografate è stata costruita potete vedere che queste sono strutture di alta qualità. Penso che chiunque voglia cominciare come sottoinsiemi adattati insieme dagli accoppiamenti o da piccoli gruppi dei membri, questi sottinsiemi dalla base in legno...

NOTA 6: La valvola di Fleming fu costruita intorno al 1905 e finchè progredì nella valvola termoionica, dal 1922 l'effetto 'Pearson and Anson' fù scoperto, per cui le correnti oscillanti sono potute essere prodotte con un resistore, condensatore e valvola termoionica accoppiati insieme.

NOTA 7: Vedere il brevetto americano 1,540,998 (del 9 giugno 1925) 'Conversion of Atmospheric Electric Energy' (conversione dell'energia elettrica atmosferica) di Hermann Plauson. Plauson nel 1920 scrisse anche un libro intitolato "Gewinnung und Verwertung der Atmospharischen Elektrizitat" in tedesco.

NOTA 8: Mentre alcuni hanno visto i più piccoli macchinari scaricatore/raddrizzatore da 300 W abbastanza aperti e non incassati nella valvola a vuoto d'aria, il modello a vuoto d'aria sarebbe molto più efficiente e sprecherebbe meno corrente. Inoltre, il tubo raddrizzatore deve avere un filamento riscaldato (che sulla macchina da 3 KW appare come un filamento luminoso che corre lungo tutta la lunghezza della griglia e le bobine collegate entro i due cappucci neri delle estremità. Nei filmati potete vedere i flash deboli venire da dietro il raddrizzatore per cui è possibile che il filamento sia avvolto intorno all'altro lato del complesso griglia/bobine). Coolridge, prima del 1900, scoprì che non avviene nessuno scarico dal catodo all'anodo , anche a 100,000 volts, a meno che il filamento sia riscaldato (Physics Review Vol 2 Dic. 1913 p418). La maglia in alluminio emanerà abbastanza prontamente gli elettroni e può essere usata come un catodo freddo - ma un catodo riscaldato offre il vantaggio di poter controllare le oscillazioni.

NOTA 9: I due lunghi tubi dritti sono senza dubbio bobine di arresto, precisamente il giusto posto per rallentare la corrente farla rettificare e oscillare. In una bobina d'arresto più alto è il flusso della corrente più grande sarà la relativa resistenza a quel flusso di corrente. Una configurazione ancora migliore della bobina d'arresto avrà un nucleo di ferro all'interno di essa

NOTA 10: Ho fornito 6 circuiti differenti per questa sezione di oscillazione alcuni dei quali includono piccoli cristalli di quarzo (vedere note 13 e 16 sulla frequenza di oscillazione). La manopola nera sulla parte posteriore della macchina da 3 Kw è probabile che serva a selezionare una varietà di capacità così come a controllare l'oscillazione del circuito, la quale, alternativamente, controlla la velocità di rotazione del disco.

NOTA 11:

Il fenomeno dei motori elettrostatici è stato ricercato bene nel corso degli anni ( vedere "Electrostatic Motors" O.Jefimenko in "Physics Teacher" Vol 9 marzo 1971 p121-9, e "Electrostatics – And Its Applications" di A.D.Moore (1973) p131-147; "Electrostatic Motors" di B.Bollee in "Philips Tech. Review" Vol 30 1969 p178-194). I generatori Methernitha Testatika gira automaticamente, dopo aver ricevuto una spinta manuale, per lo stesso principio di questi motori elettrostatici.

NOTA 16:

Il Dr. Flanagan utilizza realmente il generatore di campo di elettroni nel suo speciale ionizzatore (vedi Metodo di Purificazione dell'aria e generatore di campo negativo - Brevetto US 4,391,773).

Come funziona un generatore di elettroni a cascata? Penso che, mentre si ha un movimento alternante di elettroni sugli elettrodi di metallo (e il Dr. Flanagan riconosce che questo effetto si verifica con un campo di alto voltaggio alternante a circa 20 Khz), i blocchi in perspex interposti tra essi trasformerebbero l'elettricità non attraverso la loro massa, bensì attorno ad essa, sotto forma di carica di superficie - in verità nello strato posizionato proprio a fianco della superficie dell'isolante.

E' lo stesso principio dell'assorbimento dielettrico - i blocchi in perspex non si scaricano abbastanza velocemente da riuscire a seguire alla pari il voltaggio alternato; in questo modo accumulano sempre più carica fino a che quest'ultima non si trasforma in uno strato di carica sulla superficie dell'isolante.

Ciò significa che, ad una frequenza sufficientemente alta, le molecole di superficie dell'aria polarizzano e si ha una separazione degli elettroni, più mobili, dai nuclei, più lenti, di queste molecole. Mentre gli elettroni vengono spinti avanti e indietro, si sviluppa uno strato secondario di ioni d'aria positivi (più lenti) e così via; e il processo di polarizzazione ad alta frequenza ed ad alto voltaggio innesca l'effetto di elettroni a valanga.




Se i blocchi in perspex fossero invece ELECTRETS (come Geoff Egel e altri ricercatori sulla free-energy suggeriscono) credo che seguirebbero lo stesso principio di funzionamento menzionato sopra, per il quale l'assorbimento dielettrico carica i blocchi prima che essi producano l'effetto a cascata.

Ciò accade perché nell'electret gli elettroni caricati nel perspex/plastica e gli ioni positivi potrebbero ancora subire una manipolazione da parte del campo elettromagnetico invertito, che li indirizzerebbe (come con i dipoli) avanti e indietro, in modo tale da giungere infine al punto in cui essi potrebbero ottenere risonanza con l'aria immediatamente prossima ad essi (a patto che l'intero circuito sia regolato in modo appropriato).

Se questo effetto, poi, fosse simile ad una induzione, allora ne potrebbe risultare una forza elettromotrice di rimando, che andrebbe ad accrescere il voltaggio dell'output in uscita.

In un modo o nell'altro, credo che l'effetto sarebbe sempre una cascata di elettroni attraverso l'ambiente, ed il prodotto di questo output oscillante (a livello dei blocchi) potrebbe essere condotto in modo simile all'esterno ed accumulato nel network di bobine a base multistrato.

Alcuni test per scoprire il miglior tipo di blocco potrebbero essere, a mio parere:

Uno - Provate diversi tipi di materiali come plastica/acrilico/ceramica per i blocchi.

Due - Provate diversi metodi di elettrificazione della plastica (come con gli electrets)

Tre - Provate plastiche trattate con particelle semiconduttrici.

Quattro - Provate plastiche trattate con particelle paramagnetiche.

Cinque - Provate blocchi di plastica vuoti contenenti un liquido elettrostatico.

Si potranno trovare ulteriori informazioni riguardo alle plastiche alla pagina - Electret contro assorbimento dielettrico.

NOTA 17:

Esistono varie definizioni di Bifilar, secondo una di queste, i fili neutralizzano i loro campi magnetici, mentre secondo un'altra definizione i fili sono avvolti in modo tale da assicurare un accoppiamento del flusso magnetico con bassa perdita; in questo caso servirà tutto il flusso magnetico possibile, quindi, la definizione corretta deve essere l'ultima - Vedi "Trasformatori per circuiti elettronici" di Nathan R. Grossner (1967) pagg. 224, etc.

Il metallo magnetico usato più comunemente è il Mumetal, che è un materiale magnetico facilmente saturabile e che fa circolare il flusso magnetico attraverso se stesso piuttosto che nell'aria circostante, così da rinforzare la reciproca induzione tra i due sistemi di bobine di filo rosso attorno alle basi dei magneti a ferro di cavallo.

NOTA 18:

Per far sì che il voltaggio di output della macchina non si scarichi completamente quando connesso ad una grossa carica, ciò che serve è un network a formazione di impulsi (o linea di ritardo artificiale).




 "Un tale network rappresenta un miglioramento nella capacità di raccolta di un singolo condensatore a causa della azione a cascata da un condensatore a quello ad esso vicino lungo la catena.

All'inizio tutti i condensatori vengono caricati allo stesso voltaggio, ma non appena il primo inizia a perdere voltaggio, il primo dietro di esso è libero di scaricarlo all'interno di esso.

Questa azione di riempimento, che si propaga all'interno del network da condensatore a condensatore, è il meccanismo tramite cui il voltaggio, attraverso i terminali di output, tende a trattenere il suo livello originale." - "(vedi - "Sistemi di scarico di alta energia" A.P. Stephenson "ETI" (Electronics Today International) - Marzo 1992 pagg. 24-26).

NOTA 19:

Quando il voltaggio di un alto potenziale e di un'alta frequenza scorre lungo un filo, la superficie esterna si comporta allo stesso modo (chiamato effetto "skin").
Il Methernita userebbe quindi un sistema di spessi fili o persino un sistema di tubi di 1/8" per connettere il suo circuito.

NOTA 20:

Due riferimenti per lo schermaggio sono: "Un loop schermato" di S. Goldman in "Elettronica" Vol. 11 (1938) pagg. 20-22 e "Misurazioni nelle apparecchiature radio" di F.E. Terman (1935) pag. 218 e pag. 341.

NOTA 21:

Per informazioni sul voltaggio massimo nel centro di una bobina secondaria vedere: "Manuale di telegrafia senza fili" di J. Erskine-Murray (1913) pag. 42 e un articolo intitolato: "Isteresi dielettrica alle frequenze radio" di E.F.W. Alexanderson in "Proc. I.R.E. Volume 2 (giugno 1914) pagg. 137-157. Per il trasformatore Van de Graaff vedere i brevetti US 3,323,069 (30 maggio 1967) e 3,187,208 (1 giugno 1965). Questi brevetti non furono concepiti unicamente per un generatore di alto voltaggio Van de Graaff; essi furono concepiti per un sistema speciale escogitato da Van de Graaff, molto dopo che il suo generatore fosse messo in uso per convertire l'elettricità statica in elettricità corrente - Questo sistema può essere un po' troppo complicato per il Methernita ma, tuttavia, i principi che egli utilizzava per i suoi avvolgimenti primari/secondari potrebbero essere di un certo interesse.

NOTA 22:

Il Dr. Flanagan modificò i suoi blocchi isolanti, in resina, trattandoli con granuli paramagnetici (come il carburo di silicone) in modo da potenziare ulteriormente l'effetto a cascata di elettroni; questa è un'idea che il fisico Thomas Townsend Brown sperimentò per primo (tramite l'utilizzo di granuli di ossido di piombo con il suo brevetto US n. 3,187,206 (1 giugno 1965) e con buoni risultati.

L'aria circostante potrebbe essere "potenziata" in modo simile così da polarizzare la sua carica elettrica e migliorarne la performance (coloro che fossero interessati alla spiegazione "fisica" di ciò vedano un articolo di W.A. Douglas Rudge "Circa alcune fonti di disturbo del gradiente del potenziale atmosferico normale" in Proc. Royal Soc.

A - Vol. 90 (1914) pagg. 571, etc.).

NOTA 23:

Alcuni altri generatori aventi similarità con il dispositivo Testatika sono: il "Sistema di generazione di potenza di un campo di energia elettrostatica" inventato da William W. Hyde (brevetto US 4,897,592 del 30 gennaio 1990), che è un dispositivo rotore/statore a capacitanza variabile capace di produrre 300 kw. Altri generatori simili sono: "Dispositivo elettronico parametrico" inventato da Ferdinand Cap (brevetto US 4,622,510 dell'11 novembre 1986), che ha un circuito risonante in serie (LCR) strutturato all'interno di esso in modo che oscilli - e funziona davvero A RISONANZA, per assicurare un alto output; "il Generatore elettrostatico" inventato da Dan B. Le May (e altri) (brevetto US 3,094,653 del 18 giugno 1963); questo è un sistema veramente ingegnoso di capacitanza variabile; il "Dispositivo elettrostatico" di Noel Felici (brevetto US 2,522,106 del 12 settembre 1950) è un buono standard, che utilizza un rettificatore a valvola. Il "Generatore elettrostatico" di William S. Spencer (brevetto US 1,415,779 del 9 maggio 1922) è un esempio primitivo di generatore rotore/statore che trasferisce i suoi impulsi elettrici attraverso un trasformatore per produrre un output di corrente più alta.


AMIGO.



*

LA REVOLUCIÓN NO SERÁ TELEVISADA




Por si alguien no se había enterado:





AMIGO.



*

COPIEMOS LA SOLUCIÓN




Si no hace falta pensar en soluciones.

Sólo hace falta copiar la solución de Islandia:





AMIGO.



*

LA SOLUCIÓN PARA LOS POLÍTICOS






AMIGO.



*

POLÍTICOS Y BANQUEROS PREOCUPADOS





¡Qué gran verdad!

Cuando la policía se de cuenta de que también forma parte del pueblo... entonces, y sólo entonces, la hora de la corrupción de este país habrá llegado a su fin.

Si en Islandia se negaron a pagar la deuda que no les correpondía, aplicaron un ERE a los políticos y encarcelaron a los banqueros en España también lo haremos cuando la policía deje de hostiarnos a nosotros las víctimas y hostie a los responsables (políticos, banqueros y jueces). Pero de buen rollo.

Porque yo me imagino que estos policías tienen familia y viven en nuestra sociedad. Que son personas y no animales. Que son capaces de pensar y de sentir.

Digo que me lo imagino porque hasta ahora no lo han demostrado. Pero como se parecen físicamente a mí y a ti es de suponer que también son personas.

Y si hacer lo correcto hoy es ilegal que no se preocupen. Cuando acabemos con esta mediocridad política corrupta hasta las cejas ya cambiaremos las leyes para hacer que aquello que era ilegal sea legal. Y viceversa.

Siempre que quedemos alguien en este país, claro.

Porque os obligan a marcharos para que no podáis hacer nada.

Un saludo a todos y a todas menos a los policías.


AMIGO.



*

POLÍTICOS Y BANQUEROS TRABAJANDO






AMIGO.



*

POLÍTICOS Y BANQUEROS DESPUÉS DE COMER






AMIGO.



*

POLÍTICOS Y BANQUEROS EN FAMILIA




Esto es lo que pasa hoy en día:




AMIGO.
.
*

19 oct 2012

ENERGÍA LIBRE - TESTATIKA 4








AMIGO.



*

ENERGÍA LIBRE - TESTATIKA 3








AMIGO.



*

ENERGÍA LIBRE - TESTATIKA 2








AMIGO.



*

ENERGÍA LIBRE - TESTATIKA 1








AMIGO.



*


METHERNITHA





Hace 3 meses hablé de Damanhur como una posible solución al sistema capitalista y a su crisis.

Hoy voy a hablar de Methernitha sobre la que, por cierto, hay poca información. La causa es que están utilizando energía libre y en la discreción se encuentra la clave para no perder su “privilegio” respecto de nosotros.

Yo, personalmente, creo que más bien se trata de una cuestión de supervivencia que de egoísmo.

Esta es su web:


Carolina Hehenkamp escribió el siguiente artículo que reproduzco:


Methernitha: una comunidad que funciona con energía libre y con valores espirituales:


En las bellas montañas de Suiza se encuentra Linden un lugar pequeño, tranquilo, rodeado de decenas de pequeños pueblos pacíficos.

La región se llama Emmental conocida por su queso Emmental.

Linden es especialmente conocido por el grupo Methernitha que vive allí y por su máquina Testatika construida por el fundador de Methernitha (Paul Baumann).

Esta máquina atrae a muchas personas de todo el mundo ya que produce electricidad a partir de lo que se llama “energía libre”. Muchos piensan que esta máquina Testatika podría ser la respuesta a nuestras necesidades de energía mundial pero nadie fuera del grupo Methernitha sabe cómo funciona. Y aunque la gente de Methernitha han demostrado su máquina a muchos científicos el misterio de su funcionamiento sigue siendo un secreto.

LA COMUNIDAD.

Paul Baumann en los años cincuenta decidió formar una comunidad con otras personas que, como él, querían vivir su vida basada en principios cristianos y la llamó Methernitha. El grupo comenzó a vivir y a trabajar juntos como una comunidad social, libre de influencias externas y del dinero extranjero.

No tienen un gurú y no hay cuotas de suscripción. No tienen ningún deseo de hacer proselitismo. Ellos viven por su cuenta y cuidan de sus propios asuntos.

Dentro de Methernitha hay trabajos especializados como mecánica de precisión, la fabricación de electrodomésticos, jardinería y carpintería. Todos los miembros Methernitha son conscientes de sus responsabilidades dentro de la esfera social y el equilibrio con la naturaleza y, en consecuencia, utilizan, por ejemplo, un sistema de calefacción ejemplar basada en la incineración de los residuos de madera.

Cualquier persona puede convertirse en un miembro de la cooperativa si acepta sus reglas y está dispuesto a hacer todo lo posible para apoyar sus objetivos.

El alcalde de Linden dice de Methernitha:

“Trabajan y viven en su comunidad. Sus productos son de alta calidad a nivel mundial y en parte son bien conocidos. No hay rejas ni muros entre los habitantes de Methernitha y su pueblo.

Los habitantes (alrededor de 120 personas, incluidos niños) tienen su propia opinión libre y su filosofía. También tienen su libertad personal y libertad de acción que nunca tratan de imponer a los demás. Hay que tener en cuenta que sus seguidores serán atendidos en la vejez y, en caso necesario, contarán con la atención médica y el bienestar social hasta la muerte”.

Así que hoy Methernitha es un modelo social demostrando la calidad de sus ideales y que ha funcionado tan bien en poco más de cuarenta años.

METHERNITHA Y LA ENERGÍA LIBRE.

Desde la fundación de Methernitha ha existido un departamento de investigación y desarrollo y se ha preocupado por el problema de las fuentes de energía alternativa. Su atención se centra en tecnologías adaptadas para aprovechar las fuerzas inherentes a la naturaleza lo que deberá poner las fuentes de energía a disposición de la comunidad sin perturbar el equilibrio ecológico de la naturaleza.

Muchos creen que la tecnología de la humanidad nos debe servir a largo plazo pero en Methernitha esta idea está siendo utilizada ahora mismo.

Además de la tecnología de su máquina en lo que se refiere al aspecto económico dicen que nunca utilizan capital prestado porque quieren que los ciudadanos suizos no sean esclavos de aquel. Quieren ser libres y para ello no se les obstaculizará en la consecución de los objetivos de la comunidad.

EL TESTATIKA.

El diseño Testatika basado en el Pidgeon/Wimshurst es sólo un tipo de generador electrostático que funciona alrededor de este sistema. Desde principios de 1900 estos generadores de energía han sido objeto de un camino donde se han sofisticado cada vez más en la producción de energía y que pueden producir 300.000 voltios para ser procesados ​​y usados.

No fue posible hablar con la gente Methernitha cuando realicé este artículo y no se sabe mucho acerca de la Testatika. Asi que me limitaré a informar de lo que el grupo Methernitha escribe sobre él en su propio sitio web:

“(Falta información debido a una mala traducción)…

… Después de encenderse por primera vez con la mano los discos giran por sí mismos de acuerdo a las leyes electrostáticas de atracción y repulsión. Un diodo rectificado mantiene los ciclos en un estado estacionario. Los impulsos de atracción y repulsión se acumulan y provocan que los discos funcionen más rápidamente (la velocidad adecuada es de gran importancia). Para la generación de energía óptima los discos tienen que girar bastante de una forma constante.

Por medio de condensadores la energía es almacenada y luego dada de alta de manera uniforme. Al mismo tiempo se tiene que reducir la alta tensión y la acumulación de energía con dispositivos adicionales.

Por último, el sistema suministra una corriente uniforme directa que varía según el tamaño del modelo. La máquina proporciona alrededor de 3-4 kW de salida permanente, dependiendo de la humedad, mediante el cual el potencial eléctrico varía desde 270 hasta 320 voltios.

La alta humedad de la atmósfera impide que la acumulación de potencial eléctrico mejore debido a que el aire es más seco. Sin duda, a través de los resultados obtenidos hasta ahora un principal objetivo ha sido alcanzado: demostrar que es posible utilizar la energía libre. “

Sin embargo, el trabajo de investigación no ha concluido aún.

Señalan respecto de la máquina de energía libre: “un especialista capacitado debe seguir siendo libre e independiente en su pensamiento y evitar estar limitado por el marco temporal del conocimiento de cualquier ciencia. Hay que recordar que la ciencia establecida ya se la ha obligado muchas veces a cambiar o a renunciar a algunos de sus conceptos más fundamentales."

En Methernitha comparan la ciencia de hoy a la mariposa que, como una larva, debe despojarse de su capullo para revelar la belleza que se encuentra dentro. Esta revelación que sienten "sólo es posible cuando el hombre toma conciencia de su verdadero papel en la creación entera y otra vez aprende a reconocer sus verdaderas tareas. Debido a que todo el universo funciona dentro de un orden estricto y estructurado precisamente de acuerdo a la voluntad y la palabra del creador. Por lo tanto, también, el hombre debe reconocer y darse cuenta de las leyes universales que son válidos en el conjunto y dentro de cada parte de esta creación."

DEMOSTRACIONES DEL TESTATIKA.

El Testatika se ha mostrado a varios técnicos e ingenieros que han sido invitados a acceder a las versiones de diferentes máquinas. La mayoría de estos técnicos e ingenieros ya están retirados.

Hans Holzherr (de Suiza) fue uno de los asistentes. He aquí parte de su informe, según la traducción de Stefan Harmann:

“Referente al modelo de los discos de un diámetro de 50 cm. Comentarè que esta máquina ya estaba en funcionamiento cuando los visitantes entramos en la habitación y no se detuvo durante todo el tiempo que estuvimos allí durante una hora y media.

Como una primera carga, una lámpara de 1000 W y se conecta durante unos 10 segundos cuyo fulgor no disminuyó...

La segunda carga fue un elemento calefactor en forma de U que el Sr. Baumann puso en mis manos. ¡Llegó a ser tan caliente en un segundo que tuve que soltarlo inmediatamente! Lo que fue particularmente impresionante fue que mientras él hacia el contacto un arco largo de 1 cm. apareció entre el electrodo de salida y el cable de conexión durante un segundo aproximadamente. El aparato estaba bajo una campana de plexiglás. Cerca de la base había dos agujeros que Baumann utiliza para insertar los hilos de contacto para tocar los electrodos de salida.

¡Fue realmente impresionante! Apenas lo puedo creer con esta rotación lenta. En cualquier caso esto no puede ser explicado en términos de la electrostática en el sentido de la máquina de Wimshurst. Las fichas perforadas parecen tener una función clave. Al lado de la pick-up y los electrodos de la unidad hay una serie de bloques pequeños de plexiglás, en hojas perforadas, cuya función se desconoce.”

Hay una gran cantidad disponible en varios sitios web acerca de la concepción y el funcionamiento de la máquina Testatika.

Aquí dejo un video:






Y aquí una foto:





En las próximas entradas subiré otros videos e imágenes que se encuentran por Internet.


AMIGO.



*